Con la dieta del gruppo sanguigno creata dal dr. D’Adamo e sviluppata dal dr. Mozzi scopri cosa mangiare in base alle caratteristiche del tuo sangue.
A proposito, qual è il tuo gruppo sanguigno?
Tabella di Contenuti
Chi è il dr. Mozzi?
Pietro Mozzi, medico italiano originario di Bobbio, è colui che ha fatto scoprire all’Italia la dieta del gruppo sanguigno.
Seguito da molti, criticato da altri, Mozzi si è dedicato alla ricerca delle cause della malattia allo scopo di prevenire i disturbi, piuttosto che limitarsi a trattarli una volta che si manifestano.
Come? Uno degli strumenti chiave secondo lui è proprio l’alimentazione corretta. Tant’è che il dr. Mozzi si definisce un “medico secondo natura” in quanto per curare non usa farmaci, ma solo i prodotti che la Madre Terra ci mette a disposizione: primo fra tutti il cibo.
Per mettere alla prova le sue intuizioni, il dr. Mozzi ha approfondito la letteratura medica, approdando ad alcune teorie americane che riguardavano i gruppi sanguigni.
A questo proposito, sul suo sito ufficiale leggiamo:
D’altro canto lo stesso Mozzi sottolinea che ‘’ogni essere vivente ha un patrimonio genetico unico e diverso dagli altri’’, per cui ‘’quello che conta è la risposta del sistema immunitario del singolo individuo verso determinate sostanze’’.
Quindi, se anche il gruppo sanguigno potesse dare qualche indicazione utile, lo schema alimentare va sempre personalizzato!
Il dr Mozzi ha pubblicato diversi libri: “La dieta del Dottor Mozzi, gruppi sanguigni e combinazioni alimentari” è probabilmente quello più conosciuto, oltre che il più venduto. Se vuoi cominciare a conoscere le basi della sua dieta, puoi partire da qui.
Poi ci sono 2 libri di ricette ‘’sanguigne’’ e una raccolta di consigli alimentari per tutte le stagioni (“L’agenda del dr. Mozzi”).
Le origini
L’idea di associare sangue, sistema immunitario e alimentazione è stata messa a punto per la prima volta da Peter d’Adamo, naturopata americano e autore del libro “L’alimentazione su misura”.
Peter ha portato a compimento il lavoro iniziato del padre James D’Adamo, naturopata anche lui.
D’Adamo Senior notò che alcune persone riuscivano a dimagrire con una dieta ricca di verdure e povera di grassi, che invece su altri non aveva alcun effetto (se non peggiorativo), per cui cominciò a pensare che queste differenze fossero attribuibili al tipo gruppo sanguigno.
Principi generali
Questa dieta propone un’alimentazione basata su cibi freschi e naturali che variano da persona a persona a seconda del proprio gruppo sanguigno.
La teoria di base sviluppata dai D’Adamo si basa su alcune idee principali, che riassumo schematicamente qui sotto:
- Ogni persona è diversa, per cui dovrebbe mangiare in modo diverso
- Questo modo dipende dal nostro tipo di gruppo sanguigno, che è l’impronta genetica più importante del nostro DNA
- i 4 gruppi sanguigni (zero, A, B e AB) non sono ‘’nati’’ tutti insieme ma sono comparsi un po’ alla volta nel corso dell’evoluzione in seguito ai grandi cambiamenti climatici e alimentari (ad es. la nascita dell’agricoltura) avvenuti nella storia dell’umanità. In soldoni, quando si cominciava a mangiare qualcosa di molto diverso (ad es. il mais), compariva un nuovo gruppo sanguigno in grado di metabolizzare i nuovi alimenti.
- All’inizio dei tempi c’era solo il gruppo Zero, comparso circa 40mila anni fa, a cui poi via via si sarebbero aggiunti il gruppo A (25-15mila anni fa), il B (15-10mila anni fa) e infine il gruppo mix AB (1000-1200 anni fa), il più giovane e il più raro di tutti.
- I cibi che ci fanno bene sono quelli compatibili con il gruppo sanguigno che abbiamo ereditato dai nostri antenati. Quindi ad es. il sangue dei primi cacciatori considererà la pasta – che è arrivata in tavola molto dopo rispetto alla selvaggina – qualcosa di strano e pericoloso, per cui di fronte ai maccheroni potrebbe reagire male…
- questa ‘’reazione’’ è di tipo immunitario. Il sangue, infatti, contiene gli antigeni: delle proteine sentinella che rivestono la superficie dei globuli rossi. Ogni gruppo sanguigno ha un antigene diverso (ad es. il gruppo A ha l’antigene A che gli dà il nome) e degli anticorpi specifici contro gli antigeni diversi dal suo (ad es. il gruppo A ha gli anti-B). Se mangiamo qualcosa che contiene delle sostanze – come le famose proteine lectine – incompatibili con i nostri antigeni, gli anticorpi del sangue si attiveranno per eliminare il nemico, attaccando anche l’organo in cui le sostanze ‘’infiammanti’’ si sono depositate.
- un’alimentazione basata sul proprio gruppo sanguigno sarebbe la chiave non solo per restare in forma, ma anche per stare bene
L’alimentazione per i 4 gruppi sanguigni
La lista completa degli alimenti SÌ E NO per ogni gruppo sanguigno la trovi nel libro “ La dieta del Dottor Mozzi’’, per cui qui mi limito a uno schemino generale per darti un’idea.
- Zero: il gruppo del cacciatore-raccoglitore. È il più antico di tutti. È tipico di persone atletiche e dinamiche, con un sistema immunitario reattivo e un apparato digerenterobusto che metabolizza bene le proteine animali come quelle di carne e pesce. OK anche frutta e verdura. Le persone 0 dovrebbero svolgere regolarmente attività fisica e limitare latticini, legumi e la maggior parte dei cereali. A livello di salute, gli individui Zero soffrirebbero soprattutto di malattie infettive e dolori muscolari.
- A: il gruppo dell’agricoltore. È il secondo gruppo più diffuso in Italia. Gli alimenti meglio tollerati dal gruppo A sono il pesce, le uova, la frutta e la verdura, mentre la carne rossa e i latticini sono poco indicati. Il sistema immunitario degli individui A sarebbe particolarmente sensibile alle infezioni e allo stress mentale. Per cui queste persone potrebbero trarre giovamento da un’attività fisica a bassa intensità come lo yoga.
- B: il gruppo del pastore. Questo gruppo sanguigno è molto diffuso in Asia. Chi ce l’ha, l’ha ereditato dalle antiche popolazioni nomadi dedite alla pastorizia. In questo caso il metabolismo tollera bene sia agli alimenti di origine animale che vegetale, per cui la dieta sarà varia e onnivora: carne, pesce, latticini, riso, frutta e verdura. No invece a mais e frumento, in quanto sia il gruppo B che lo Zero sono intolleranti al glutine. Tra i disturbi più frequenti associati al gruppo B troviamo malattie autoimmuni, infezioni urinarie e problemi ai reni. Per questi individui sarebbe indicata un’attività fisica leggera.
- AB: il gruppo moderno. Si ritiene che sia quello più recente, nato dalla mescolanza del sangue B dei barbari con quello A degli antichi Romani. Gli individui AB hanno un sistema immunitario forte e sono poco predisposti alle allergie alimentari, ma sarebbero più vulnerabili ad ansia e malattie parassitarie. Possono mangiare un po’ di tutto, soprattutto pesce, verdura e latticini. Faticano però a digerire la carne rossa (come il gruppo A) e sono intolleranti a grano di saraceno, granoturco e frumento (come il gruppo B).
La dieta gruppo sanguigno fa dimagrire?
Secondo il dr. D’Adamo e il dr. Mozzi nel gruppo sanguigno di ognuno di noi c’è già “scritto” cosa possiamo e non possiamo mangiare per non ingrassare e non ammalarci.
In particolare, la teoria di questa dieta divide tutti gli alimenti in 3 categorie:
- alimenti benefici
- alimenti indifferenti
- alimenti da evitare
Tutto in relazione al tipo di sangue che abbiamo.
Quindi, una volta scoperto se siamo 0, A, B o AB, per dimagrire basterebbe;
- mettere in tavola gli alimenti ‘’benefici’’, che si assimilano meglio e fanno bene
- non farsi tentare da quelli ‘’da evitare’’, che rallentano il metabolismo e fanno male
- integrare il menu con i cibi ‘’indifferenti’’, che servono ad apportare le giuste calorie
Ovviamente, trattandosi di un regime alimentare e non di una dieta dimagrante in senso stretto, lo scopo non è ottenere effetti lampo del tipo 3 chili alla settimana, ma raggiungere gradualmente un peso ottimale in primis per il benessere dell’organismo.
Sul sito del dr. Peter J. D’Adamo si legge che il tempo necessario per vedere dei risultati varia da persona a persona. A seconda delle condizioni di partenza, per notare una perdita di peso o i primi miglioramenti nella salute potrebbero volerci da da due settimane a 2-6 mesi, fino ad arrivare ad anno o più.
In ogni caso, ricorda d’Adamo, bisogna ricordare che questa non-dieta punta alla ‘’salute totale’’ e che la perdita di peso è solo un ‘’piacevole effetto collaterale’’ delle giuste scelte alimentari.
Come dicevo, ogni gruppo sanguigno ha un elenco di alimenti sì, alimenti no e alimenti indifferenti.
Qui sotto trovi un esempio di menù giornaliero indicato per ogni singolo gruppo (e qui trovi la dieta gratis da scaricare):
Gruppo 0
Un menu ricco di proteine è quello che ci vuole per i cacciatori del gruppo 0! Quindi sì alla carne (soprattutto rossa), a quasi tutto il pesce e alle uova. Sì anche a frutta e verdura (tranne cavolo rosso, cavolfiore, champignon, patate e mais, melanzane e olive nere). No a carne di maiale ed insaccati. No anche a tutti i latticini e ai cereali, soprattutto quelli che contengono glutine.
- Colazione: frutta fresca e mandorle, tè verde, o uova con ortaggi
- Pranzo: carne o pesce con verdure, pane di quinoa
- Cena: zuppa di carne o azuki con insalata
Gruppo A
Si tratta di un menu per lo più vegetariano, quindi sì a tutta la verdura tranne patate, pomodori e cavolo, e sì a tutta la frutta tranne banane, melone e agrumi; Via libera anche agli alimenti ricchi di omega 3 come il pesce, in particolare il salmone, e le uova. No invece a carni rosse, latte e latticini e a tutti i cereali che contengono glutine. ‘’Indifferenti’’ il tacchino e il pollo, la soia e i legumi (tranne i ceci).
- Colazione: cappuccino con latte di soia e crepes di grano saraceno e quinoa con miele, o uova al tegamino e ortaggi
- Pranzo: pesce con verdure oppure pasta di grano saraceno con verdure
- Cena: pesce con verdure o tofu
Gruppo B
Il menu prevede una dieta molto varia. Sì a carne (tranne pollo e maiale) e sì al pesce tranne vongole, salmone affumicato e acciughe. Sì anche al latte e ai suoi derivati, ad eccezione dei formaggi stagionati e grassi. Sì ai legumi tranne ceci e lenticchie. ‘’Indifferenti’’ gli ortaggi, a parte zucca, olive, pomodori, ravanelli e carciofi; neutra è anche la frutta tranne il melograno, che è il caso di evitare.
- Colazione: gallette con farina di mandorle, frutta o uova, tè verde
- Pranzo: insalata e pesce o carne o oppure verdure e riso
- Cena: passata di verdure, carne o pesce o formaggio fresco con verdure
Gruppo AB
Sì ad alcuni tipi di carne (agnello, coniglio e tacchino) e sì al pesce, tranne salmone affumicato, crostacei, vongole e acciughe. Sì anche ai formaggi freschi e a quasi tutti i legumi. Indifferenti i cereali, tra cui però è meglio preferire il riso e il miglio, e i legumi, tranne i fagioli neri e i ceci che sono da evitare. Parlando di frutta e verdura, NO a quelle da evitare nei gruppi A e B.
- Colazione: tè verde e frutta con muesli o pane di soia oppure omelette con ricotta di pecora
- Pranzo: carne o pesce con tofu o verdure
- Cena: insalata e lenticchie, verdure e formaggio
Opinioni scientifiche
Le diete basate sul gruppo sanguigno hanno ricevuto pesanti stroncature dal mondo scientifico, anche se l’idea che il tipo di sangue che abbiamo influenzi in qualche modo anche la nostra salute non sembra completamente campata per aria.
Da un lato, infatti, si è notata una certa associazione tra alcuni tipi di gruppo sanguigno e alcuni tipi di malattie. Uno studio prospettico pubblicato su PLOS One nel 2017, ad esempio, ha seguito l’andamento della salute di 18.244 uomini cinesi nell’arco di 25 anni, riscontrando ‘’un ruolo dei tratti genetici relativi al gruppo sanguigno ABO nello sviluppo di tumori nel tratto gastrointestinale e urinario’’. In particolare, le persone del gruppo B si sono ammalate significativamente di meno di queste patologie durante il periodo considerato.
D’altra parte, il rapporto gruppo sanguigno-dieta risulta più problematico, se non altro perché, come sottolinea anche lo stesso dr. Mozzi, è difficile pensare che per TUTTE le persone che appartengono a un dato gruppo sanguigno vada bene esattamente la STESSA dieta!
Uno studio canadese dell’Università di Toronto, nel 2014 ha messo alla prova la dieta dei gruppi sanguigni in questo modo: 1455 persone tra i 20 e i 29 anni hanno descritto la dieta mensile che seguivano tramite un questionario e hanno ricevuto un punteggio che rispecchiava quanto la loro alimentazione effettiva aderisse a quella ‘’prescritta’’ dal proprio gruppo sanguigno. In più, sono stati analizzati alcuni fattori di rischio per la salute, come i livelli di colesterolo.
I risultati? Non supportano l’ipotesi della dieta Blood-Type. È vero che seguire alcuni menu previsti da questa dieta sembra essere in relazione con alcuni effetti positivi – ad es. chi aderiva alla dieta di tipo A mostrava indici inferiori di peso, girovita, trigliceridi, colesterolo, pressione etc –ma questi effetti erano del tutto indipendenti dal gruppo sanguigno. Come a dire: la dieta A e la dieta AB risulterebbero di per sé più salutari, sia se siamo del gruppo A che se non lo siamo.
Nel 2018, poi, gli stessi ricercatori canadesi hanno replicato la ricerca su 973 adulti sovrappeso, quindi maggiormente a rischio di malattie cardiovascolari. I soggetti sono stati istruiti sui cibi sì e no previsti dalla dieta del gruppo sanguigno e dopo 6 mesi si è andati a vedere se la minor o maggior aderenza alla dieta del PROPRIO gruppo avesse comportato dei benefici per la salute. La risposta èNO. È vero che chi aveva seguito da vicino i menu A e B è dimagrito di più ma, ancora una volta, questo avveniva indipendentemente dal gruppo sanguigno di appartenenza.
Fin qui quindi niente di nuovo rispetto alle conclusioni della ricerca pubblicata nel 2013 su The American Journal of Clinical Nutrition: ‘’attualmente non esistono prove che convalidino i presunti benefici per la salute delle diete del gruppo sanguigno’’.
Effetti collaterali
É vero che la dieta del gruppo sanguigno si propone come una dieta ‘’per la salute’’, ma questo non significa che sia esente da possibili effetti collaterali. Qui sotto te ne elenco solo alcuni.
Anzitutto, qualunque sia il menu previsto per il tuo gruppo sanguigno, devi fare attenzione a possibili carenze nutrizionali: il menu Zero e quello A, ad esempio, mettono al bando latticini, ricchi di calcio e vitamina D, due elementi essenziali per la nostra salute.
In base alla teoria di questa dieta, poi, le persone che hanno il gruppo 0 (del cacciatore) dovrebbero abbandonare i carboidrati e cibarsi prevalentemente di carne, meglio se è selvaggina. Un regime iperproteico e low-carb, però, può sovraffaticare fegato, cuore e reni.
Nel menu A, al contrario, la carne rossa non c’è proprio. Quindi i soggetti A potrebbero ritrovarsi con poco ferro. Se la dieta non viene bilanciata con frutta, verdura e legumi che contengono questo elemento, quindi, potrebbero arrivare cefalea, pressione bassa e forme anemiche.
Inoltre il glutine, contenuto soprattutto in pane, pasta, pizza, farina e cereali (orzo, frumento, avena, segale etc.), è particolarmente malvisto dalla dieta del gruppo sanguigno… I carboidrati, però, sono la fonte di energia principale dell’organismo. Se ne mangiamo troppo pochi potremmo sentirci stanchi, poco concentrati, tristi o stressati e, a lungo andare, potremmo incorrere in problemi metabolici anche seri come la chetoacidosi.
Quindi riassumendo: alcuni menu proposti dalla dieta del gruppo sanguigno non sono bilanciati perché eliminano INTERE categorie di alimenti.
Tutti i menu, inoltre, sono solo indicazioni generali che non tengono conto della variabilità individuale che riguarda non solo lo stato di salute, ma anche i gusti e le scelte personali. Ad es., se sono allergica alle verdure non potrò seguire il menu A vegetariano neanche se il mio gruppo è A, mentre se sono una vegana Zero il menu di sola carne previsto per il mio gruppo mi farà orrore…
Controdindicazioni
Vediamo ora quali sono le principali controindicazioni per i menu associati ai 4 gruppi sanguigni:
Gruppo Zero
Alimentazione iperproteica senza latticini e senza carboidrati, sconsigliata in caso di gravidanza, allattamento, menopausa, intensa attività fisica o mentale e nell’infanzia e adolescenza.
Inoltre non è indicata per chi soffre di carenze di calcio, problemi epatici o renali, diabete, tumori, malattie cardiovascolari, patologie metaboliche, gotta, porfiria, colesterolo alto, pressione alta, stati di debilitazione, stitichezza, mal di testa ricorrenti, disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e più in generale malattie croniche.
Gruppo A
Menu essenzialmente vegetariano senza carne rossa e senza latticini. Non è indicato in caso di menopausa, gravidanza, allattamento e durante le fasi della crescita.
Inoltre è controindicato in caso di carenze di ferro, vitamina B12 e calcio, problemi intestinali (soprattutto diarrea), pressione bassa, astenia e anoressia.
Se soffri di una malattia cronica, ma anche se non ne soffri, chiedi sempre consiglio al medico prima di cominciare questa o un’altra dieta green. Alcuni alimenti ‘’vietati’’, infatti, potrebbero essere essenziali per la tua salute, mentre alcuni cibi ‘’sì’’ potrebbero farti male. Stesso discorso se stai pensando di assumere degli integratori alimentari.
Gruppo B
Dieta più o meno onnivora, con i latticini ma senza mais e frumento. Anche in questo caso il menu risulta sbilanciato perché mancano gli alimenti che contengono più carboidrati.
Per questo motivo, questo regime alimentare è controindicato durante la gravidanza, l’allattamento, la menopausa, la fanciullezza, l’adolescenza e l’allenamento sportivo.
Inoltre può non è indicata in caso di disturbi metabolici, acidosi, cefalea, stanchezza, ipercolesterolemia, trigliceridi alti, stati psicofisici debilitanti, anoressia, depressione e più in generale disturbi cronici, che vanno sempre valutati insieme ad un medico di fiducia.
Gruppo AB
È quello che prevede il menu più bilanciato, MA consiglia comunque di eliminare pollo e carne rossa, di consumare i latticini con moderazione e di evitare le arance, i dolci e alcuni cereali.
Quindi, se stai pensando di cominciare questa dieta, evita assolutamente il fai da te e chiedi uno schema alimentare personalizzato ad un medico o a un dietologo serio!
In generale, qualsiasi dieta che non tenga conto del nostro fabbisogno calorico individuale, è controindicata per donne in gravidanza o durante l’allattamento, la menopausa, l’infanzia, l’adolescenza, la terza età e in caso di specifiche carenze o intolleranze alimentari, disturbi psicofisici debilitanti, patologie croniche, anoressia e bulimia.
Avvertenza
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente divulgativo. Non sono consigli né pareri medici e non vanno intesi in alcun modo come tali. Per evitare qualunque rischio per la tua salute, prima di iniziare la dieta del gruppo sanguigno, o qualunque altra dieta, chiedi sempre un parere al tuo medico o a un dietologo di fiducia. Si declina ogni responsabilità per qualunque esito negativo o disturbo dovesse verificarsi in caso si decidesse autonomamente di seguire la dieta del gruppo sanguigno.
Scarica qui le ricette per la dieta GRUPPO SANGUIGNO in PDF
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